zeroventiquattro.it   - 15 Marzo 2012

Anche con la crisi, gli italiani non rinunciano alla bellezza. È quanto emerge dal sondaggio condotto da Aicpe, Associazione italiana di chirurghi plastici estetici, tra i chirurghi plastici italiani. «E’ la prima volta in Italia che un’associazione conduce un’indagine su grandi numeri e su larga scala dedicata alla chirurgia estetica – afferma Giovanni Botti, presidente di Aicpe -. Si tratta di elementi importanti per fotografare uno spaccato della nostra società. Il tema della bellezza ha un ruolo sempre maggiore nella vita quotidiana ed è importante monitorare l’andamento di questo settore, per capire in quale direzione si sta andando».
Al questionario a risposta multipla hanno partecipato 347 specialisti in tutta Italia (la regione più rappresentata è l’Emilia Romagna, a seguire Lombardia e Veneto).
Gli interventi chirurgici effettuati nel 2011 dagli intervistati sono stati 52.878, mentre quelli non chirurgici, ossia di medicina estetica, oltre 170mila.
L’intervento di chirurgia plastica più praticato nel 2011 è la mastoplastica additiva: 11.300 e operazioni per l’aumento del seno. Segue la liposuzione per togliere il grasso in eccesso (10.267 interventi) e al terzo posto la blefaroplastica per ringiovanire lo sguardo (8.121). Tra gli interventi non chirurgici, l’iniezione di acido ialuronico è la più richiesta (46.909), a seguire la tossina botulinica (40.394) e al terzo posto la laser-depilazione (13.374).
Rispetto all’anno precedente, per il 2011 gli intervistati hanno dichiarato un calo di interventi di chirurgia plastica dell’8-12%, mentre quelli non chirurgici sono aumentati del 7-9%.
«Sono dati molto significativi che ci permettono di fotografare un settore in evoluzione – commenta il presidente di Aicpe -. Innanzitutto, resta elevata l’attenzione in Italia nei confronti del proprio aspetto fisico. Le italiane si confermano amanti del proprio decolleté e non rinunciano a una o due taglie in più di reggiseno. Così come il rimodellamento del corpo, con l’eliminazione del grasso in eccesso, è un indicatore della grande attenzione che viene posta al propri aspetto». La diminuzione degli interventi chirurgici rientra in un trend di medio termine. «Credo possa imputarsi a una minore disponibilità di spesa, anche se il calo non è così marcato come si sarebbe potuto immaginare in un contesto economico a tinte fosche come l’attuale – afferma Botti -.Per gli italiani la cura di sé è prioritaria: a fronte di un budget più limitato, si orientato verso nterventi di medicina estetica, meno costosi della chirurgia, come dimostra l’aumento in questo settore». Da sottolineare è l’aumento delle iniezioni di botulino nel viso per spianare le rughe: al momento è al secondo posto dietro un altro iniettabile, l’acido ialuronico, ma è in fortissima crescita.


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