L'evidenza attuale per i potenziali benefici per la salute dei fitoestrogeni non é ampiamente dimostrata.

Uno studio recentissimo pubblicato nella rivista British Journal of Pharmacology (Ivonne MCM Rietjens, PhD e altri, divisione di tossicologia, Università di Wageningen, - Paesi Bassi), revisiona la letteratura sugli effetti sulla salute dei fitoestrogeni, in particolare della soia, composti alimentari con somiglianza strutturale al 17-β-estradiolo, che esercitano i loro vari effetti legandosi ai recettori degli estrogeni.
Una vasta gamma di benefici per la salute sono stati segnalati per i fitoestrogeni, come: la riduzione dei sintomi della menopausa, tra cui vampate di calore e l'osteoporosi, minori rischi di malattie cardiovascolari, obesità, sindrome metabolica, diabete di tipo 2, problemi cognitivi, cancro al seno, cancro alla prostata e di altri tumori.
I fitoestrogeni sono presenti in molti integratori alimentari e sono ampiamente commercializzati come alternative naturali alla terapia estrogenica sostitutiva.

Tuttavia, i dati sui benefici per la salute sono in conflitto, sono state sollevate preoccupazioni sulle proprietà estrogeniche dei fitoestrogeni che potrebbero agire come interferenti endocrini, con concomitanti effetti negativi sulla salute.

Dott Rietjens e colleghi dichiarano: "L'evidenza attuale che gli effetti benefici siano chiaramente superiori ai possibili rischi per la salute non è così scontata, ciò implica che non sia possibile trarre una conclusione definitiva sui possibili effetti benefici per la salute”.

Tali conclusioni sono simili a quelle della North American Menopause Society (NAMS).

E’ necessaria più ricerca per determinare benefici / Profilo di rischio

Mentre ci sono dati che suggeriscono che la soia, i fitoestrogeni, o isoflavoni aumentano il rischio di cancro al seno o endometriale, NAMS raccomanda che le donne con cancro al seno o endometriale consultino i loro oncologi prima di utilizzare tali prodotti.

Recenti studi randomizzati, in cieco, sulla somministrazione di isoflavoni della soia, recensiti nel 2015 da NAMS Position Statement dimostrano che nel trattamento delle vampate di calore non sono più efficaci del placebo.

Nella loro revisione di 48 pagine, il dottor Rietjens e colleghi descrivono i vari fitoestrogeni rintracciabili nella dieta umana e negli integratori alimentari, e confrontano le loro strutture chimiche con quelle del 17-β-estradiolo.
Essi delineano anche le modalità di interazione con i recettori per gli estrogeni e i possibili effetti epigenetici.

I principali isoflavoni sono genisteina, daidzeina, gliciteina, formononetina, e biocanina A, che si trovano principalmente nelle soia, alimenti a base di soia e legumi, di solito nelle loro forme coniugate come genistin, daidzin, puerarin, glicitina, ononin, e sissotrin.
Per i sintomi della menopausa, molte meta-analisi hanno riportato in modo variabile riduzioni di frequenza e di gravità delle vampate di calore e di effetti diversi sulla densità minerale ossea.

In una recensione del 2012, l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha concluso che le prove disponibili non erano sufficienti a stabilire una relazione tra isoflavoni di soia mantenimento della densità ossea o sintomi vasomotori associati alla menopausa.


Uno studio del 2015 in donne giapponesi ha mostrato che, una alta assunzione di isoflavoni sembrava essere associato con un maggiore picco di densità ossea del collo femorale,ma è stato anche legato a maggiori tassi di perdita ossea alla colonna lombare e al collo femorale durante la menopausa.

Gli A.A dichiarano:"Nel complesso, sembra che la prova di un effetto benefico degli isoflavoni e altri fitoestrogeni sulla densità minerale ossea nelle donne in post-e perimenopausa è limitato e non convincente e che possono anche causare effetti negativi".


Anche nel caso delle malattie cardiovascolari, l'evidenza benefica dei fitoestrogeni appare scarsa rispetto a quella disponibile per gli estrogeni, ed è possibile che l'effetto potenziale degli estrogeni sul rischio di ictus non viene riprodotta con gli isoflavoni.
Per quanto riguarda gli effetti metabolici, alcuni dati suggeriscono il beneficio dei fitoestrogeni nel migliorare il metabolismo del glucosio e riducendo la resistenza all'insulina, ma per altri studi non è chiaro se l’effetto benefico sia davvero dovuto ai fitoestrogeni o ad un altro componente alimentare, come ad esempio i semi di lino.

L'EFSA ha concluso che i dati osservati non suggeriscono un aumento del rischio complessivo di cancro al seno, ma che gli integratori alimentari a base di isoflavoni possono rappresentare un rischio per le donne in post-menopausa con tumore al seno estrogeno-dipendenti.
Rimane così da stabilire se l'esposizione a isoflavoni riduce o aumenta rischi di cancro al seno riporta Dr Rietjens e colleghi.

In conclusione la questione se i fitoestrogeni sono utili o dannosi per la salute umana rimane d’importanza fondamentale per proseguire la ricerca data la popolarità di integratori fitoestrogeni e la loro commercializzazione come alternative naturali a terapia estrogenica sostitutiva.
L'attuale quadro rivela che la risposta è piuttosto complessa e può dipendere dall’ età, stato di salute, e anche la presenza o l'assenza di specifica microflora intestinale nella popolazione.