"Cellulite": cause, prevenzione, terapie (2 parte)
In questa seconda parte tratterò come prevenire la “cellulite” e come curarla sia con terapie domiciliari che con terapie mediche secondo gli studi scientifici più recenti.
DRENAGGIO
Ostacolare la stasi linfo-venosa è fondamentale, sono sufficienti semplici mezzi, ma molto efficaci.
Calze e collant a “compressione graduata” permettono un miglioramento del flusso venoso gestendo il problema dell’edema e il sintomo del “gonfiore alle gambe”.
La scelta delle calze deve essere molto accurata e consigliata dal medico; in generale per chi presenta edemi modesti e piccole teleangectasie (“capillari”) senza segni di insufficienza venosa, la compressione 10/15 mmHg aiuta a controllare il problema.
Nei casi in cui si sospetti insufficienza venosa sarà necessario un ecocolordoppler per definire la tipologia della lesione venosa e il medico prescriverà, previe misurazioni degli arti, la “classe” di calza più adatta al caso clinico. L’automedicazione, cioè la scelta della calza senza prescrizione medica può in tali casi essere dannosa. Il mercato offre calze a “compressione graduata” legate alle tendenze di moda del momento.
M
olte pazienti, frequentemente restie all'uso delle calze a compressione graduata, dopo averle indossate sono rimaste talmente soddisfatte da consigliarle caldamente a parenti ed amiche!
Coloro che svolgono attività lavorative sedentarie o che trascorrono molto tempo in piedi(parrucchieri, chirurghi, infermieri, hostess, etc) sono più soggetti a edemi declivi e a “cellulite” dovrebbero indossare le calze a compressione graduata già in fase preventiva.
Anche il mantenere molto a lungo le gambe accavallate, può favorire la stasi linfo-venosa.
Sebbene esistano campagne pubblicitarie che indicano prodotti a compressione con azione “dimagrante” , non bisogna dimenticare che tale efficacia è nulla.
Un buon drenaggio effettuato da fisoterapisti sia manualmente, (la tecnica più diffusa è il linfodrenaggio secondo Vodder), che meccanicamente tramite pressoterapia o per alcuni anche tramite elettrostimolatori forniscono ottimi risultati.
I
n Medicina Estetica l’associazione di più terapie determina migliori risultati.
La Medicina Integrativa ci viene in aiuto nel controllo del drenaggio.
Numerosi principi attivi provenienti dal mondo vegetale agiscono sul sistema venoso capillare e sull'insufficienza veno-linfatica (edema, ritenzione idrica) e migliorano la digestione intestinale evitando l’accumulo di tossine pro-infiammatorie e riducendo la pressione addominale durante la defecazione e quindi, indirettamente, contribuiscono a migliorare il ritorno venoso.
I vegetali più efficaci sono:
- tarassaco
- betulla
- finocchio
- carciofo
- ravanello nero
- amamelide
- meliloto
- vite rossa
- ginkgo biloba
- ippocastano
- centella asiatica…
ALIMENTAZIONE
Abbiamo già accennato nella prima parte a quanto l’alimentazione risulti importante nella gestione e prevenzione della “cellulite”.
Un cosiddetto cibo "anti-infiammatorio" risultano essere gli omega-3 contenuti in semi oleosi, pesce, oli vegetali, alimenti ricchi di antiossidanti come frutta, verdura, e erbe aromatiche, alimenti ad alto contenuto di fibre e proteine, sono la chiave di volta una “pelle non-cellulite.”
La ridotta assunzione di zucchero raffinato o ad alto indice glicemico, rallenta la reazione di glicazione che agisce negativamente su collagene ed elastina.
Una dieta bilanciata anche la stessa mediterranea ricca di fibre, proteine e carboidrati non raffinati, con apporto di proteine equilibrato rendono “forte” il tessuto connettivo e una buona pressione osmotica colloide, con conseguente buon ritorno venoso.
Una corretta digestione e l'assenza di dolori emorroidali sono un buon indicatore di una circolazione venosa di qualità.
La salute del nostro intestino è importante nella gestione di qualsiasi patologia!
E’ ovvio ricordare che 2 litri di acqua devono essere assunti durante il giorno, deve essere moderato il sale,i cibi salati, il caffé ed evitati alcool e fumo, altamente tossici per il circolo.
ATTIVITA’ FISICA
Sebbene lo sport non potrà mai eliminare la “cellulite”, è vero che un peso stabile attraverso una migliore gestione dell’ apporto calorico e regolare attività fisica, non può che contribuire a limitare lo sviluppo della stessa.
Passeggiate, ballo, jogging, saltare la corda, acqua-bike, acquagym e nuoto, in particolare, ma qualsiasi altro sport, sono a vantaggio del ritorno venoso. Promuovono una buona respirazione, quindi fungono da disintossicante del corpo, aumentano la sensibilità all'insulina con l’aumento della produzione di recettori GLUT sulle fibre muscolari.
L’effetto benefico dello sport nella "fisiologia neuro-ormonale" è ormai ben documentata e costituisce uno dei migliori farmaci anti-invecchiamento come la qualità del sonno.
Secondo alcune scuole di pensiero una attività sportiva elevata, nel senso di “spinta” producendo stati ipossici transitori , in pazienti predisposti, può favorire l’instaurarsi della “cellulite”.
Per evitare che possa verificarsi tale evenienza io propongo di effettuare attività fisica moderata, ma costante con tonificazione muscolare e fasi aerobiche evitando gli allenamenti intensi.
ORMONI
Per quanto riguarda i disturbi ormonali androginia, e / o iperestrogenismo sarà compito del ginecologo effettuare un equilibrio ormonale con le terapie più adatte ad ogni caso clinico.
COSMETOLOGIA
Anche se non è sufficiente come trattamento isolato, i dermo-cosmetici contenenti caffeina e centella asiatica e altri ottimi prodotti presenti sul mercato assicurandosi che non contengano ormoni tiroidei, non devono essere trascurati, se applicati giornalmente, hanno un effetto positivo sulla termogenesi locale e il massaggio agisce sul circolo e mantengono la cute idratata.
Il getto di acqua fredda a fine doccia determina un effetto vasocostrittore molto utile. La refrigerazione di gel contenenti caffeina accentua la penetrazione.
MEDICINA ESTETICA
Come ho già detto, la sommatoria di varie tecniche permette di ottenere migliori risultati ma..
N
on si combatte la “cellulite” senza stili di vita corretti!
Il vibromassaggio, la radiofrequenza dimostrano ottimi risultati nella cura del connettivo fibroso. Qualsiasi tipo di massaggio dei tessuti molli deve promuovere un tessuto connettivo flessibile e migliora la riduzione dei grappoli di adipociti.
La carbossiterapia, tecnica iniettiva di CO2, risulta molto utile per migliorare l’ossigenazione dei tessuti agendo su edemi, ritenzione idrica e facilitando lo smaltimento di tossine per l’aumento del flusso sanguigno che perfeziona anche l’aspetto della cute mitigando l’inestetismo della cellulite.
La tecnica mesoterapica, sebbene molto antica, è molto spesso la terapia d’elezione grazie alla sicura efficacia.
Presenta il vantaggio di iniettare prodotti superficiali con microaghi risultando quasi indolore. Si potranno iniettare prodotti che bruciano grassi, come carnitina e caffeina, che migliorano il circolo (vasotonici e drenanti) e rivitalizzano la cute, come vitamine e aminoacidi, durante la medesima seduta.
Si possono utilizzare anche prodotti omeopatici a seconda della gravità del caso.
Da poco sul mercato, una tecnica senza precedenti con un prodotto convalidato dalla FDA, che permette la riduzione dei tralci fibrosi e sembra offrire una nuova prospettiva per il trattamento della “cellulite”. Sicuramente avrò modo di parlarvene più ampiamente in futuro.
Liposuzione e Criolipolisi sono tecniche che non hanno efficacia sulla “cellulite”.
Conclusione
Una visita il cui movente è quello di ridurre la “cellulite” deve godere di un esame lungo e preciso per determinare un piano di trattamento vero e proprio.
I protocolli di cura devono essere spiegati al paziente in maniera chiara come la terapia domiciliare.
Ricordo infine che la “cellulite” è una patologia completa, che trova soluzioni che il paziente deve adottare quotidianamente associate a terapie di Medicina Estetica.
Leggi la prima parte dell'articolo: "Cellulite":cause, prevenzione, terapie (1 parte)
Approfondimento: Cellulite e Adiposità localizzata: una coppia da sconfiggere