Quest’oggi vi parlerò di “cellulite” perché nella mia pratica quotidiana ho riscontrato che la maggior parte delle pazienti ricorrono ai ripari solo con l’avvicinarsi della stagione estiva. Purtroppo qualsiasi trattamento è scarsamente efficace.

La “cellulite” è una malattia che deve essere tenuta sotto controllo 12 mesi l’anno come qualsiasi altra patologia!



Ho preferito dividere in due post la trattazione dell’argomento poiché ritengo utile che in primis è bene conoscere cos’è la “cellulite” e quali sono le cause che la producono, per poi passare alle terapie e agli stili di vita efficaci per combatterla secondo i più odierni studi scientifici.

La “cellulite” ,termine medico Panniculopatia Edemato Fibro Sclerotica (PEFS), è una malattia infiammatoria multifattoriale che colpisce la maggior parte delle donne, siano esse magre o sovrappeso, con tonicità muscolare o no.

I fattori che contribuisco all’istaurarsi della “cellulite” sono:
  • genetici 
  • fisiologici 
  • ormonali 
  • vascolari 
  • estrinsechi: cibo, sport, farmaci (pillola). 

Prima di effettuare una qualsiasi terapia, sarà necessaria una attenta diagnosi del caso da parte di un medico per definire un piano terapeutico efficace per la riduzione della malattia.


Il più delle volte, si tratta di una gestione globale e la sinergia di trattamenti medici sarà il modo migliore per superare le cause legate alla multifattorialità dell’inestetismo.

TESSUTO CONNETTIVO
Il tessuto connettivo femminile a differenza di quello maschile, si presenta come connettivo fibroso con tralci che tendono ad avere una forma simile ad un cesto di vimini dove vengono facilmente intrappolati gruppi di adipociti. Questa caratteristica fisiologica strutturale, aumenta la tendenza degli adipociti a moltiplicarsi e aumentare il loro volume.

INSUFFICIENZA VENOSA
L’ insufficienza venosa è più comune nelle donne che negli uomini, è un fattore causale innegabile, promuove la comparsa della “cellulite” con scarsa eliminazione delle tossine e scarsa ossigenazione dei tessuti. Questo ipossia tissutale e l'accumulo di rifiuti organici amplificano il fenomeno infiammatorio e quindi la fibrosi.

DISTURBI ORMONALI
Estrogeni in eccesso o squilibrii nei livelli di progesterone, agiscono diminuendo l'effetto anti-edema di quest'ultimo. Le donne con sindrome dell'ovaio policistico, endometriosi, o in menopausa, presentano ritenzione idrica a causa degli estrogeni. Questo edema interstiziale è responsabile dell’infiammazione del tessuto adiposo che é ormone-dipendente.

Con l'accentuazione dell’ edema la “cellulite” è maggiormente visibile.
L'aumento di peso durante la post-menopausa, l’edema o l'effetto dita "gonfie", viso, caviglie, addome e con l'assunzione di 1 - 2 kg, sono condizioni frequentissime.

RECETTORI ADRENERGICI
Nel nostro organismo esistono delle molecole i “recettori” che svolgono un ruolo di controllo metabolico sull’accumulo di tessuto adiposo che innesca la “cellulite”. Esistono due tipologie di tali recettori: gli alfa-adrenergici che hanno un ruolo nella lipogenesi (stoccaggio di acidi grassi), e i recettori beta-adrenergici che regolano la lipolisi (eliminazione dei trigliceridi). I recettori beta sono minori sulle cellule dei nostri fianchi, cosce, ginocchia e gambe, così l'ingestione di eccesso di zucchero viene trasformato e conservato facilmente in acidi di grassi negli adipociti delle zone suddette dando origine a “cellulite” oltre che ad “adiposità localizzata”.
Naturalmente, l’aumento di peso e quindi grasso profondo ha un impatto sulla quantità di “cellulite”.
Maggiore è il sovrappeso, maggiori sono le cellule adipose sia in numero che in dimensioni, peggiore è di conseguenza l’inestetismo provocato dalla “cellulite”.

ALIMENTAZIONE
La dieta ha un impatto diretto sull’aspetto della “cellulite”.
Sia il minor dispendio energetico che l'aspetto qualitativo del prodotto alimentare introdotto si tradurrà in formazione di grasso profondo e in proliferazione degli adipociti secondo il meccanismo che abbiamo visto.

Quindi?

  • prodotti ad alto contenuto di sale 
  • sale e zucchero in eccesso 
  • solfiti 
  • grassi saturi e altri grassi idrogenati 
  • zuccheri raffinati 
  • bibite e alcolici 
  • prodotti finali della glicazione (pane, biscotti, pasta, pasticceria) 
sono pro-infiammatori, oltre ad essere ad alto contenuto calorico, ad alto indice glicemico, devono per tali motivi essere consumati con la massima moderazione.

Ho già introdotto in quest’ultimo capoverso dei cenni sulla prevenzione che affiancata al trattamento sviscererò nella seconda parte di questa breve trattazione.

Leggi la seconda parte dell'articolo: "Cellulite": cause, prevenzione, terapie (2 parte)